Quando altrove maturano le castagne, gli alberi si vestono di colori autunnali ed i negozianti aspettano l’arrivo del primo vero freddo per riuscire a vendere qualche nuovo abbigliamento invernale, fiorisce la Cassia, un arbusto ornamentale di origine sudamericana che nelle regioni mediterranee si è così bene adattato al clima delle aree costiere da non rimpiangere i luoghi di origine. Che si senta a proprio agio lo si capisce dalla solare, esplosiva fioritura che ogni singolo arbusto di Cassia effettua in autunno in ogni angolo di giardino o balcone che ne ospiti un esemplare.
La cassia da un punto di vista sistematico è una leguminosa oggi attribuita alla famiglia delle Fabaceaee rinominata con l’attributo generico di Senna. Il genere comprende oltre 700 specie di arbusti diffusi nelle regioni tropicali. I vivaisti vi diranno che le specie maggiormente presenti nei nostri giardini sono Cassia corymbosa, Cassia bicapsularis, Cassia didymobotria ma in realtà le singole entità specifiche sono di difficile identificazione. La cassia è un arbusto o piccolo alberello sempreverde a foglie composte a coppie di 6, 8 o 10 foglioline oblunghe, ovate, a margine intero, la cui fioritura avviene generalmente in autunno, essendo la specie brevidiurna, con fiori grandi circa tre centimetri di un giallo caldo e dorato, riuniti a mazzi in cima ai rami.
Al centro di ogni corolla vi è una decorativa successione di stami di diversa forma; alcuni sono ricurvi, altri lucenti per attirare pronubi ed assicurare una efficace impollinazione. I frutti sono baccelli che si formano mentre la pianta è ancora in fioritura. Nei giardini la Cassia predilige posizioni soleggiate e siccome l’arbusto è un poco spoglio al piede la sua collocazione andrebbe associata ad arbusti bassi sempreverdi da posizionare in primo piano come pittosporum nano, raphiolepis o carissa.
Curiosità:
– La polpa dei baccelli e le foglie di alcune specie di cassia proveniente da Africa ed India sono utilizzate in erboristeria come efficace lassativo
– In India si usa nel pilaf (piatto orientale di riso con carne e droghe varie) e nel curry ed è inoltre uno degli ingredienti delle “Cinque spezie cinesi”.