Abbiamo già scritto in un precedente articolo di come ci si trovi in un Boom del giardinaggio in Germania e di come finalmente la visione green del mondo inizi a farsi strada.
Non è dovuta al caso quindi la cresca di domanda di paesaggisti per contrastare il cambiamento climatico.
I paesaggisti salveranno il mondo!
Anche in questo caso, come nell’articolo sul boom del giardinaggio in Germania, non parliamo di numeri da poco.
In America la richiesta di progetti in grado di contrastare il cambiamento climatico ha visto un incremento del 10% in più rispetto al 2020 e per rispondere a questa necessità è necessario rivolgersi a paesaggisti ed esperti del verde.
Quindi via a boschetti, parchi, tetti verdi e alberature, tutte soluzioni in grado di contrastare il calore eccessivo e la siccità o le inondazioni, esempi estremi del tempo che cambia.
I polmoni verdi, di cui tanto si è parlato in passato, prendono finalmente vita, per contrastare i gas serra.
L’impegno è stato preso sul serio, per questo l’ ASLA, l’Associazione Americana Architetti del Paesaggio si è unita a Ifla’s Cliamate Action Commitment che raggruppa 70.000 architetti del paesaggio in 77 Paesi diversi.
Un accordo del genere, ha certamente il fine di intensificare gli sforzi verso un cambiamento di marcia.
Ma quali sono le soluzioni proposte dalla maggior parte degli architetti del paesaggio per contrastare gli attuali problemi climatici?
Vediamolo:
- Il 64% Considera gli alberi stradali come soluzione al calore estremo.
- Il 62% Considera i Bioswale soluzione agli allagamenti.
- Il 67% Ritiene che le piante autoctone siano la migliore soluzione alla siccità.
- Il 58% Crede che aumentare la varietà di specie autoctone contrasti la perdita di biodiversità.
Mai come ora, soluzioni naturali sono state viste come il migliore rimedio per il contrasto allo scempio che per anni lo sviluppo economico ha inferto al nostro pianeta.