Vi ricordate Isaac Newton e le sue ricerche sulla forza di gravità iniziate grazie a una mela? Quasi certamente lo studioso era seduto sotto uno degli alberi da frutto nel giardino della sua casa.
Si può allora dire che gli alberi da frutto in uno spazio verde portino sicuri vantaggi, anche se si potrebbe non essere altrettanto fortunati come lo scienziato.
In un giardino così ideato non solo si potrà godere di gustosi frutti, si avrà anche la soddisfazione di aver spazio verde completo ed esteticamente impeccabile, dalla ricca fioritura. Proponiamo alcuni degli alberi da frutto tra cui scegliere in base alle loro caratteristiche ed esigenze di esposizione e clima.
Melograno (Punica granatum)
Non è tra gli alberi sempreverdi, ma è utilizzato spesso tra le piante ornamentali perché molto resistente al clima mediterraneo, arido dell’estate e più rigido dell’inverno. Proprio in questi ambienti sopravvive a ogni tipo di malattia, ma in condizioni non idonee (eccessivamente umido o piovoso), in estate è soggetto a marciumi radicali. Conditio sine qua non del melograno è la coltivazione in ambiente secco e ben drenato – dove resiste a -10 °C – e con elevata insolazione.
Per quel che riguarda il terreno, non ha esigenze particolari. Escluse le produzioni fruttifere di rilievo, per le quali è necessaria una adeguata profondità.
Durante l’estate assume una colorazione arancione. Gli esemplari adulti sono di taglia piccola e raggiungono i 1,5 m di altezza. Crescendo sviluppano un arbusto tondeggiante.
Limone
Tra gli alberi da giardino più diffuso al mondo, di solito ha dimensioni modeste, non supera infatti, i 3-4 metri di altezza. Il fogliame è sempreverde, scuro, lucido e leggermente coriaceo, di forma ovale appuntita. Il fusto è eretto e solitario, abbastanza ampio da sorreggere un chioma fitta; la ramificazione è spesso semi legnosa e in molte specie sfoggia spine lunghe e acuminate. La fioritura è bianca e profumata, i petali dei boccioli sono striati di viola; sboccia a fine inverno, ma alcune varietà fioriscono anche a fine estate o in altri periodi dell’anno.
Esige annaffiature regolari: né scarse nei mesi caldi e asciutti, né eccessive nei mesi freschi e umidi. La sfida principale è proprio l’umidità ambientale: è necessario porre a dimora il limone in una zona ben soleggiata e, al riparo dai forti venti invernali, in un terreno fertile e sciolto, molto ben drenato, che non causi il formarsi di ristagni idrici, che la pianta non sopporta in alcun modo.
Nespolo (Mespilus germanica)
Arbusto o piccolo albero dalle foglie caduche. Da adulto può crescere fino a raggiungere i 4-6 m d’altezza. La corteccia è grigiastra, liscia; la chioma è tondeggiante, molto ramificata, densa. Le foglie sono ampie con picciolo corto, ovali, di colore verde scuro sulla parte superiore, quasi bianche su quella inferiore.
In primavera produce fiori solitari, all’apice dei rami nuovi, di colore bianco. In autunno produce frutti tondeggianti, di colore arancione intenso.
Il Nespolo predilige posizioni soleggiate per crescere senza problemi, ma si adatta bene in zone con ombra parziale (luce del sole per almeno alcune ore ogni giorno). Si accontenta della pioggia, ma potrebbe aver bisogno di annaffiature abbondanti in periodi di siccità prolungati. Resiste al freddo, ma è opportuno riparare gli esemplari molto giovani per il primo inverno dopo la messa a dimora.
Nocciolo di Costantinopoli, Colurno (Corylus colurna)
Tra gli alberi da giardino di media grandezza, a foglie caduche. Il suo tronco è eretto, i suoi rami simmetrici, e la chioma piramidale e molto regolare. Può raggiungere i 12-15 metri di altezza, ma la sua crescita è lenta: per un numero considerevole di anni può rimanere al di sotto dei 5-6 metri.
La corteccia è grigio-marrone, liscia negli esemplari molto giovani, tende a fessurarsi in modo appariscente con il passare degli anni, a volte ad aprirsi in scaglie, lasciando intravedere la corteccia inferiore, di colore arancione. Le foglie sono di colore verde scuro e tondeggianti, leggermente rugose e dai bordi seghettati; diventano gialle in autunno, prima di cadere. Il Nocciolo si accontenta delle piogge e tollera senza alcun problema la siccità, soprattutto se si tratta di un esemplare a dimora da molto tempo.
Arancio
Gli alberi di arancio sono di grandezza media e in età avanzata possono raggiungere i 7-10 m di altezza. Sono alberi sempreverdi e possiedono una chioma ampia dalle foglie ovali, di colore verde scuro, leggermente coriaceo. La fioritura è primaverile, di colore bianco, con i petali carnosi, molto profumati. I frutti maturano a partire da novembre, ma esistono moltissime varietà di arancio con fiori che sbocciano tardivamente, è così possibile avere frutti maturi dall’inizio di novembre fino a maggio inoltrato. I frutti dell’arancio, le arance, sono in genere tondeggianti, con la buccia del tipico colore arancio chiaro o scuro, o anche rossastro.
Si adattano bene a un clima mediterraneo, caratterizzato da inverni miti ed estati calde. Per alcune settimane, tra la fine del periodo invernale e l’inizio della primavera, gli aranci hanno un breve momento di semi riposo vegetativo, durante il quale è possibile dedicarsi a nuovi innesti, potature e altri interventi del genere.
Citrus Clementino
Si tratta di una pianta arborea sempreverde che appartiene alla famiglia delle Rutacee, al genere Citrus e alla specie clementina. Attualmente è il mandarancio più diffuso. Si tratta di un piccolo albero robusto, più vigoroso del mandarino, con chioma tondeggiante ed espansa, i rami talvolta sono spinosi; le radici sono fittonanti e si sviluppano in profondità. Le foglie sono lanceolate, verdi e i piccioli hanno delle piccole ali. I fiori sono piccoli, bianchi, profumati, singoli o aggregati; la fioritura è abbondante ma la nascita dei frutti è piuttosto tardiva.
La coltivazione di quest’albero a scopo ornamentale non dà particolari problemi, a patto che la zona climatica sia idonea. Il clementino, come tutti gli agrumi, preferisce i climi temperati caldi, l’ambiente ideale è il bacino del Mediterraneo, anche se ha una resistenza al freddo migliore rispetto al mandarino.
L’albero predilige gli ambienti completamente assolati ma al riparo dal vento, che potrebbe causare rottura dei rami e disseccamento delle foglie dei giovani germogli; se necessario si può optare per la costruzione delle barriere frangivento. I terreni sciolti sono quelli preferiti per la messa a dimora del Clementino: di medio impasto, profondi, fertili, ben drenati, con un buon contenuto di sostanza organica affinché il suolo sia ben areato.
Ziziphus jujuba (giuggiolo)
La fama del Giuggiolo sembra essere in declino, eppure, non solo si tratta di un albero coltivato dall’uomo da millenni, ma è anche una bellissima pianta da frutto, quindi assolutamente considerata a pieno titolo tra le piante ornamentali. Si tratta di un piccolo albero, che di solito non supera i 3-4 metri di altezza; la corteccia è rugosa e i rami crescono contorti tortuosi e spesso ricadenti. Inoltre si difendono con numerose spine grandi e molto acuminate; il fogliame è deciduo, costituito da foglie pennate, composte da piccole foglioline ovali, di colore verde brillante, lucide e leggermente coriacee. In primavera inoltrata o a inizio estate, produce una profusione di piccoli fiori di colore bianco, a cui seguono i frutti, simili a olive, di colore rosso-marrone scuro e commestibili.
Cresce molto lentamente e altrettanto lentamente produce frutti. Si adatta agevolmente a vari tipi di terreno, resiste a situazioni di forte aridità perché le sue radici sono molto sviluppate in profondità; predilige suoli leggeri, non umidi, neutri o sub-alcalini. Vive in zone con clima temperato con minime invernali non inferiori a 10° C e con estati lunghe e calde. La pianta può subire danni da gelate precoci nel periodo autunnale, per cui in ambienti settentrionali la coltivazione è possibile solo sotto particolari microclimi come in prossimità dei laghi o in colline ben esposte. Al termine della bella stagione o in autunno le giuggiole maturano e sono di colore verde chiaro.