È primavera svegliatevi… piantine! È arrivato il momento di mettere mano alle vostre piante in vaso, che siano piante da appartamento o piante da giardino, la natura chiama.

La primavera è il periodo più favorevole per traslocare le vostre piante in un vaso più grande, perché riprendendo a crescere, altrimenti rischierebbero di non svilupparsi adeguatamente e soffrire in un vaso troppo stretto.
Per capire se la vostra pianta abbia realmente bisogno di un rinvaso, è necessario effettuare due verifiche preliminari, prima di procedere.
La prima è controllare se la primavera sia davvero il periodo giusto in cui è possibile rinvasare quel preciso tipo di pianta, infatti, alcune hanno un ciclo vegetativo diverso. È bene informarsi.
La seconda verifica è relativa alla crescita della pianta, anche relativamente alle radici. Sarà sufficiente sollevarla delicatamente per verificare se le radici abbiano ancora spazio per crescere o no.

INIZIAMO DAL TIPO DI VASO

Esistono vari tipi di vasi, ma in questa sede analizziamo quelli più classici: vasi di terracotta e vasi in plastica.
La terracotta è un materiale poroso, perciò permette alla pianta di respirare e drenare meglio l’acqua smaltendo quella in eccesso, grazie sia alla sua naturale porosità, che al foro posto alla base del vaso. Potrebbe però verificarsi il caso di eccessiva perdita di acqua, specialmente in estate, è quindi consigliabile qualche annaffiatura extra. Il vaso in terracotta è molto indicato per piante più grandi perché, essendo resistente e pesante, difficilmente rischia di capovolgersi.
Questi vasi hanno la forma a tronco di cono e solitamente il diametro superiore è uguale all’altezza, anche se è possibile trovarne a forma di ciotola, quindi più larghi che alti. Il bordo è rinforzato per permetterne la presa ideale durante gli spostamenti.

In vasi in plastica sono meno costosi rispetto a quelli in terracotta ma hanno delle controindicazioni di cui bisogna tener conto. Essendo il loro materiale impermeabile, non permettono lo smaltimento dell’acqua in eccesso, generando all’interno del vaso un ambiente ristagnante. È bene quindi accertarsi che abbiano almeno il foro (o i fori) alla loro base.
Infine è bene fare attenzione che il peso della pianta non ne causi il rovesciamento.

In entrambi i casi è bene che il vaso sia perfettamente pulito prima di essere utilizzato. È quindi buona norma lavarlo attentamente con acqua e sapone e con l’utilizzo di una spazzola, specialmente se si tratta di un vaso già usato in precedenza per un’altra pianta oppure un vaso non utilizzato da molto tempo.

LA GRANDEZZA DEL VASO

A questo punto alcuni suggerimenti sulla grandezza del nuovo vaso. Certamente non è bene sceglierne uno molto più grande del precedente o comunque della pianta stessa, infatti, una misura eccessiva porterebbe le seguenti problematiche: da una parte l’eccesso di terra bagnata potrebbe non far bene allo sviluppo delle radici in quanto si troverebbero in un ambiente troppo umido e dall’altra, la pianta cercherebbe di occupare tutto lo spazio disponibile favorendo la crescita delle radici a discapito della parte aerea.
Infine, la compattezza delle radici è una buona caratteristica per la pianta. Quindi scegliamo sempre vasi dal diametro più grande di circa il 20-30% e usiamo il più possibile il buon senso.

PREPARIAMO IL VASO

Prima di rinvasare è bene controllare se la pianta sia malata, in quel caso forse il rinvaso potrebbe essere pericoloso ed è quindi preferibile curare la pianta prima di procedere al suo trasloco.
A questo punto, dopo aver bagnato il vaso, iniziamo a ricoprirne il fondo con della ghiaia (meglio pezzi di coccio o di vasi rotti) al fine di preservare il foro e impedirne l’ostruzione. Quindi versiamo un po’ di terriccio e argilla espansa per favorire il drenaggio.
Riguardo al terriccio da utilizzare, è bene chiedere consiglio al vostro venditore di fiducia o informarsi su internet, infatti alcune piante (ad esempio le piante grasse) hanno bisogno di un particolare terriccio.

ESTRAIAMO LA PIANTA

Arriviamo quindi all’estrazione della pianta dal precedente vaso. Si tratta di un’operazione delicata perché si rischia di spezzare qualche radice o lo stesso fusto. Bisogna quindi procedere molto delicatamente dando dei colpetti sul vaso al fine di favorire il distaccamento della pianta dallo stesso. È bene anche aver annaffiato la pianta in precedenza per favorirne lo scivolamento. Se la pianta resistesse troppo, allora prendete in considerazione l’idea di rompere il precedente vaso. Meglio il vaso della pianta!

RINVASIAMO LA PIANTA

Siamo all’operazione finale. Posizioniamo la pianta al centro del vaso che, se è stato scelto con attenzione, lascerà intorno alle radici qualche centimetro di aria. La stessa distanza dovrà essere mantenuta tra il bordo del vaso e l’altezza del terriccio, questo per evitare che l’acqua trabocchi durante l’annaffiatura. A questo punto aggiungete il terriccio fintantoché sia necessario per ricoprire le radici e parte del fusto fino al limite appena descritto. Scuotete o battete il vaso sul piano di lavoro per eliminare aria e assestare il terriccio, quindi aggiungetene dell’altro se il livello calasse troppo.
A questo punto potete annaffiare la pianta, sempre che durante le operazioni di estrazione non si siano spezzate delle radici, in questo caso attendete qualche giorno prima di annaffiare.

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