Sono già ottomila gli ettari di territorio infestati dal terribile virus Xylella fastidiosa, un vero e proprio killer di piante che sta decimando gli ulivi secolari pugliesi. Per ora il fenomeno è circoscritto al solo arco ionico-salentino, ma si teme un’epidemia che possa coinvolgere anche le province di Brindisi e Taranto. Ma mentre gli esperti allarmano mezza europa, Adriano Zaccagnini, vicepresidente della Commissione agricoltura della Camera, parla prima di bluff e poi di interessi speculativi da parte di aziende biotech che promuovono le colture OGM.
La Xylella fastidiosa è un batterio proveniente dalla California che mai era stato riscontrato in Europa e sembra che sia la prima volta che attacchi gli ulivi. È di tipo patogeno ed è presente nell’elenco A1 della Eppo, l’Organizzazione intergovernativa responsabile della cooperazione europea per la salute delle piante, cioè appartiene alla lista nera dei batteri che costringono alla quarantena. Visto che le piante colpite da tale virus sono infette e potrebbero trasmettere velocemente la loro infezione, si era pensato di sradicare o bruciare tutti gli ulivi sospetti.
Su questo argomento è quindi intervenuto l’ex Movimento Cinque Stelle, Adriano Zaccagnini, che ha fortemente contrastato questa presa di posizione in qualità di vicepresidente della Commissione Agricoltura alla Camera. A detta del politico, l’eliminazione di un patrimonio culturale italiano quale sono questi ulivi, è inconcepibile. Si è quindi creata una diatriba tra lui ed Antonio Guario, capo dell’Osservatorio fitosanitario regionale. Se quest’ultimo mette in evidenza che questa epidemia potrebbe espandersi fino all’Europa e quindi sono necessari, urgentemente, svariati milioni di euro per bloccarla, l’altro è più fiducioso che si possa trovare un compromesso.
Attualmente si stanno compiendo molte analisi sugli ulivi colpiti, anche perché il decorso della malattia potrebbe trarre in inganno, in quanto alcuni esemplari sembrano rinvigorirsi. Ma è solo apparenza, sostiene Antonio Guario e quindi ritiene necessario un intervento rapido e deciso. Soprattutto si pensa a creare una zona cuscinetto che impedisca all’epidemia di attaccare le zone del tarantino e del brindisino che, almeno per ora, non sembrano essere state colpite. Sarebbe davvero un disastro che potrebbe paralizzare molti vivai della zona.
Indipendentemente dall’esito di questa terribile vicenda, ancora una volta vediamo messa in pericolo una delle tante ricchezze italiane e, in particolare, questa volta tocca ad un prodotto che non ha eguali al mondo: l’olio extra vergine d’oliva. È forse pensando a questo aspetto che Adriano Zaccagnini ha sospettato che la situazione sia stata ingigantita a favore di un possibile intervento di aziende multinazionali impegnate nel biotec e quindi propositrici di colture OGM. Da questo punto di vista però i rischi sembrano limitati e le contromisure che si ipotizzano non sono eccessivamente invasive in quanto escludono l’utilizzo di pesticidi o azioni che potrebbero danneggiare l’ecosistema circostante.
Restiamo quindi fiduciosi che il terribile virus Xylella fastidiosa venga presto debellato e reso innocuo, almeno per gli ulivi intorno al territorio colpito, e che potremo continuare a consumare con tranquillità il prezioso olio d’oliva pugliese.